Un medagliere record fu quello degli azzurri in Alta Savoia. L'oro premiò Tomba e Polig, Belmondo e Compagnoni, ma al succcesso contribuirono anche Martin, De Zolt, Vanzetta, Albarello, le due staffette del fondo, lo slittino biposto con il bronzo di Hansjorg Raffl e Norbert Huber. Il giorno più luminoso cadde il 18 febbraio, un vero "martedì da leoni". Nella 4x10 km gli azzurri conquistarono l'argento, alle spalle dei norvegesi. Negli stessi momenti, a Maribel, Deborah Compagnoni agguantava l'oro nel supergigante. Ancora qualche minuto e, in una gara da infarto, Tomba perse e riconquistò più volte il titolo del gigante. Il bolognese non ebbe però fortuna, quattro giorni più tardi, quando fu secondo nello slalom. L'avventura azzurra in Val d'Isère s'era aperta con una doppietta nella combinata: oro per Josef Polig e argento per Gianfranco Martin. Nel fondo poi gli italiani si rivelarono vera potenza mondiale: a quella della staffetta maschile, si aggiunsero le medaglie di De Zolt (argento nella 50 km), di Giorgio Vanzetta (argento nella staffetta, bronzo nella 50 km e nella combinata) e del quartetto formato da Stefania Belmondo, Gabriella Paruzzi, Bice Vanzetta e Manuela Di Centa. Ma la fata dei boschi di Les Saises rimase la sorridente Belmondo: bronzo nella staffetta, oro nella 30 km e argento nella combinata.
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