A Calgary, stato canadese di Alberta, esplose con grande fragore Alberto "la bomba". Tomba, che l'anno prima aveva ottenuto un bronzo ai Mondiali, vinse due medaglie d'oro: campione straordinario, re delle nevi nato nella pianura padana, impasto di travolgente simpatia e di contagiosa guasconeria ed esuberanza. Dopo essere uscito di pista nel supergigante, il 25 febbraio per Tomba riportò il primo oro nel gigante; due giorni dopo il secondo, in una difficile gara di slalom. In Italia, a causa del fuso orario, le gare vennero trasmesse all'ora di cena: per la manche decisiva del gigante la RAI interruppe la trasmissione del Festival di Sanremo e oltre venti milioni di italiani assistettero in diretta alla deflagrazione della "bomba". Una medaglia d'argento la conquistò Maurilio De Zolt, il leggendario "grillo" del Cadore, che a 37 anni arrivò secondo nella 50 km. Le due medaglie di bronzo le conquistarono i tiratori del biathlon, tutti provenienti da Antersela: la prima con Johann Passler, terzo nella 20 km, la seconda con la staffetta 4x7,5 km.
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